Bonus Allarme ti proteggi dai ladri e malviventi - nordnotizie.it
Il Bonus Sicurezza 2025 permette di proteggere la casa da furti e intrusioni con una detrazione del 50%. Scopri chi può richiederlo, come funziona e quali spese sono ammesse.
Il Bonus Sicurezza continua a essere una risorsa concreta anche nel 2025 per chi desidera proteggere la propria abitazione. Questa agevolazione fiscale consente di rendere più sicuri gli immobili residenziali contro intrusioni, effrazioni e altri rischi legati alla criminalità. Spesso confuso con altri benefici fiscali legati alla casa, questo contributo è in realtà uno strumento specifico dedicato al potenziamento dei sistemi di protezione domestica.
Attraverso questa misura, si può ottenere una detrazione fiscale del 50% sulle spese sostenute per interventi volti a prevenire illeciti o danni, come l’installazione di impianti d’allarme, porte blindate, grate e sistemi di videosorveglianza. Anche l’integrazione di strumenti per la rilevazione di incendi o di fumo è inclusa tra gli interventi agevolabili. Il bonus è attualmente collegato al più ampio Bonus Ristrutturazione, attivo fino al 31 dicembre 2025, e copre anche i lavori di manutenzione ordinaria, escludendo l’obbligo di comunicazione tramite CILA.
Il diritto a richiedere il Bonus Sicurezza spetta a tutti i soggetti che sono tenuti al versamento dell’IRPEF, purché abbiano un titolo legale sull’immobile. Questo significa che non solo i proprietari, ma anche gli usufruttuari, i comodatari, e gli aventi diritto d’uso o abitazione possono accedere all’agevolazione. È importante sottolineare che il rimborso fiscale varia in base alla destinazione dell’immobile: per le prime case è fissato al 50%, mentre per le seconde abitazioni scende al 36%.
Nonostante questa differenza, anche chi possiede un’abitazione secondaria è incoraggiato a migliorare la sicurezza dell’immobile, sia per vivere con maggiore tranquillità sia per valorizzare la proprietà agli occhi di futuri acquirenti o affittuari. L’installazione di sistemi di protezione non è solo un modo per ridurre il rischio di furti, ma contribuisce a incrementare il valore commerciale dell’immobile nel lungo periodo.
Accedere a questo incentivo richiede il rispetto di una procedura ben definita. Per ottenere la detrazione IRPEF, è necessario effettuare i pagamenti tramite bonifico parlante, specificando con precisione la causale, il riferimento normativo (art. 16-bis del Dpr 917/1986), il codice fiscale del beneficiario e quello dell’azienda esecutrice. La corretta tracciabilità delle spese è fondamentale per evitare problemi in sede di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate. Le fatture e i bonifici vanno conservati con cura e presentati al CAF o al commercialista nella prima dichiarazione utile dopo la fine dei lavori.
L’ammontare massimo della spesa agevolabile è pari a 96.000 euro. Ciò consente di recuperare fino a 48.000 euro nel tempo, suddivisi in dieci rate annuali di pari importo. Un investimento da 80.000 euro per la realizzazione di un impianto completo, ad esempio, può tradursi in un risparmio fiscale di 40.000 euro, corrispondente a 4.000 euro l’anno. Una somma significativa che rende il potenziamento della sicurezza domestica non solo desiderabile, ma anche economicamente vantaggioso.
Il Bonus Sicurezza 2025 non è solo uno strumento fiscale: è un invito concreto a prendersi cura della propria casa. In un periodo storico in cui il tema della sicurezza personale e familiare è sempre più al centro del dibattito, questa agevolazione si inserisce come risposta pratica e accessibile. Proteggere i propri beni e gli affetti non deve essere visto come un lusso, ma come una priorità quotidiana. Sfruttare questo incentivo significa agire in anticipo, evitando danni futuri e contribuendo a creare un ambiente più protetto per sé stessi e per chi si ama. La possibilità di detrarre metà delle spese non solo alleggerisce il costo dell’intervento, ma rappresenta un vero e proprio investimento sul futuro. Rendere un’abitazione più sicura significa viverla con maggiore serenità, valorizzarla sul mercato e proteggere ciò che conta davvero. Il 2025 potrebbe essere l’anno giusto per fare questo passo in avanti.