
La notizia non è di giornata in quanto si riferisce alle dichiarazioni del governatore ligure nel corso di un convegno svoltosi a Sanremo nel Gennaio 2020. Parliamo dell’epoca pre-Covid ma è passata sottotraccia. Giusto quindi riproporla perché dichiarazioni del genere non si riscontrano da tempo nemmeno dai “fu” difensori dell’indipendentismo della Lega, anzi…
Per superare l’emergenza infrastrutturale ligure “la Regione c’è, sto cercando di fare tutto il possibile ma ognuno si deve assumere le proprie responsabilità e anche nel dibattito politico bisogna iniziare ad indicare le responsabilità. Io sono autonomista fin da ragazzo ma sto diventando indipendentista a forza avere un dialogo impossibile con i governi che si sono succeduti alla guida del Paese”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti durante il dibattito in corso con il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia (ndr ex presidente) presso il Casinò di Sanremo.
“La Liguria – ha affermato Toti – è il primo polo logistico del Paese e la politica deve fornire le infrastrutture necessarie a progettare il futuro. Si pensi a cosa sarebbe questo paese se si sbloccassero i cantieri già progettati, quanti giovani troverebbero lavoro, altro che reddito di cittadinanza. Ci sono cantieri che potrebbero partire domani mattina: la variante Aurelia a Sanremo, il raddoppio della ferrovia del ponente, il nodo di Genova, il Terzo Valico, la Pontremolese a Spezia. Tutto questo vale alcune decine miliardi di investimenti: se tutto questo partisse domani, avremmo alcuni punti di Pil in più, una visione del futuro diversa e centinaia di migliaia di occupati in più in questo territorio”.